Pesca all’orata dalle Saline di Palinuro

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Foto di Mario Di Maso

Un filo dorato tra le onde

Pesca all’orata dalle Saline di Palinuro. L’orata vive nel Mediterraneo e nell’Atlantico, è un pesce costiero (5/150 metri dalla costa), non ama le basse temperature e si adatta perfettamente sia sui fondali duri che sabbiosi.

Ha il corpo ovale, una pinna dorsale, il dorso è grigio-azzurro e la sua caratteristica è la striscia dorata che le attraversa la fronte e una macchia nera fra gli occhi. L’orata può raggiungere i 70 cm di lunghezza e pesare fino a 10 kg. Ha il capo convesso e una dentatura particolare formata da incisivi e molari con cui riesce a masticare le conchiglie dei molluschi, crostacei o ricci.

E’ importante sapere che l’orata essendo un pesce ermafrodita, può essere pescata una volta raggiunto il peso di 500 gr, quando le gonadi maschili diventano femminili. In questo modo non viene interrotto il ciclo produttivo di questa specie che avviene in autunno.

Nella pesca sportiva l’orata rappresenta una difficile cattura perché è molto diffidente, gira in branchi  i periodi migliori per insidiarla sono l’estate e l’autunno, quando l’acqua è più calda e le orate si avvicinano alla costa.

Il Surf Casting è la tecnica più usata che propone al pesce l’esca locale come cozze con guscio, crostacei o anellidi marini. Si usano dei terminali molto lunghi 1-2 m per non suscitare sospetto e per avvertire meglio le toccate e un amo robusto (del 4-8) del tipo con punta ad artiglio d’Aquila. La cozza con il guscio può essere innescata parzialmente aperta o ancora chiusa.

L’orata essendo sospettosa gira l’esca tra le labbra prima di ingoiarla, è importante quindi, prima di ferrare, aspettare che la punta della stessa fletterà di più rispetto alle precedenti toccate.

La cozza locale o il granchietto di sabbia sono le esche ideali per insidiare L’orata, ma risultano ottimi anche i vermi marini come il bibi, l’arenicola, l’americano o il coreano. Se si decide di usare questi vermi come esca, bisogna saperli innescare in modo da coprire non solo l’amo ma anche i primi centimetri di lenza ed usare l’apposito ago.

Per finire è consigliabile avere con sé un resistente guadino telescopico se la preda dovesse essere molto grande.

Scritto da Marco Franco

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Marco

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La sua nascita come “Lo Squalo” risale al lontano 1977, fu’ una delle prime attivita’ di Subacquea nata a Palinuro. Nel corso degli anni e’ diventato un punto di riferimento per moltissimi subacquei esperti e non, aumentando constantemente il proprio trend di crescita e fornitura nel settore, collaborando e fornendo le migliori marche a molti diving della zona. Le radici di questa attivita’ e dei prodotti trattati hanno determinato il suo successo.

 

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